Uno dei componenti principali quando si parla di impianti solari è, senza dubbio, l’inverter per fotovoltaico.
Quando si parla di impianti fotovoltaici si pensa in primis ai pannelli solari, ma il vero cuore di questo sistema è rappresentato proprio dal dispositivo di inverter, responsabile della trasformazione della corrente continua ottenuta dai raggi del sole in corrente alternata, che quindi può essere utilizzata per gli apparecchi domestici o aziendali.
Al giorno d’oggi poi i modelli all’avanguardia integrano al loro interno anche altre funzioni avanzate che permettono il monitoraggio e il corretto funzionamento di tutto il sistema.
In questa guida ti spiegheremo che cos’è l’inverter per gli impianti fotovoltaici, come funziona e perché è una parte VITALE del tuo sistema di generazione di energia solare.
Iniziamo subito.
Contenuti:
Tutto sul funzionamento dell’inverter per il fotovoltaico
Oltre che essere sbagliato, potrebbe sembrare anche riduttivo dire che gli inverter siano chiamati soltanto a convertire la corrente continua ad alternata. In realtà non è così.
Nei prossimi paragrafi analizzeremo punto per punto tutto ciò che riguarda questi componenti, partendo innanzitutto con definire precisamente che cos’è e come funziona un inverter per fotovoltaico, quante tipologie è possibile trovare e quale è la loro potenza.
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Che cos’è un inverter per l’impianto fotovoltaico?
Con il termine inverter si indica quell’apparato elettronico che viene integrato negli impianti a energia solare, in modo da trasformare la corrente continua in corrente alternata. Alla vista si presenta come una specie di scatola di metallo di medie dimensioni, che nasconde al suo interno un quadro elettrico.
Come funziona l’inverter?
Abbiamo visto che si tratta di una componente indispensabile in qualsiasi impianto fotovoltaico, ma qual è il funzionamento dell’inverter?
Ogni volta che gli elettroni della cella fotovoltaica vengono sollecitati dai fotoni dei raggi solari, i pannelli producono energia in corrente continua.
Tuttavia nelle reti di distribuzione ed in tutti gli edifici domestici e industriali si utilizza la corrente alternata e a una frequenza costante (50 Hz). È qui che entra in gioco l’inverter fotovoltaico che dovrà convertire la corrente continua generata dai pannelli in corrente alternata a 230 volt e 50 Hz. Non solo. L’inverter è in grado di andare ad ottimizzare la potenza di un impianto fotovoltaico, favorendo il miglior rendimento energetico possibile, di segnalare potenziali anomalie e di proteggere il sistema in caso di black-out o di sovratensioni.
Possiamo riassumere tutte le funzioni di un inverter in questi punti:
- Regola la tensione dell’energia elettrica;
- Assicura un monitoraggio costante del tuo impianto e segnala la presenza di guasti e/o anomalie che potrebbero comprometterne il funzionamento;
- Protegge il sistema da cortocircuiti o sovratensioni di rete;
- Gestisce la temperatura nell’involucro dell’inverter
Quali tipologie di inverter esistono?
Esistono diverse tipologie di inverter per gli impianti fotovoltaici:
- Monofase: si tratta di inverter destinati ad un uso civile
- Trifase: al contrario questi vengono utilizzati in ambito industriale
- Inverter fotovoltaico con accumulo: si tratta di una particolare tipologia di inverter che consente di incrementare l’autoconsumo in casa e di gestire in maniera intelligente i consumi.
Inoltre è possibile fare un’ulteriore distinzione tra dispositivi:
- Quelli con trasformatore
- Quelli senza trasformatore.
Il trasformatore permette la separazione galvanica e la messa a terra dei moduli fotovoltaici, necessaria per alcuni tipi di moduli. In genere si preferisce ricorrere a inverter senza trasformatore, perché più piccoli e più leggeri degli apparecchi con trasformatore e offrono di un maggiore grado di rendimento.
Manutenzione dell’inverter
È preferibile che l’inverter fotovoltaico venga installato in un luogo isolato e ventilato, in modo da prevenire surriscaldamenti all’involucro e sbalzi improvvisi di temperatura. L’ideale sarebbe un luogo dove le temperature non scendano sotto i 5°C e non superino i 40°C.
Per quanto riguarda la manutenzione, basta effettuare un controllo periodico del suo corretto funzionamento e una revisione ogni 10 anni. Per i più scrupolosi può essere effettuata una manutenzione ordinaria: pulizia dalla polvere e verifica che le alette di raffreddamento non siano ostruite.
Costo dell’inverter
Il costo degli inverter fotovoltaici disponibile sul mercato dipende da diversi fattori, quali ad esempio l’utilizzo domestico o industriale, se è monofase o trifase, la potenza, il rendimento e la marca. Riuscire a quantificare dei costi standard è praticamente impossibile.
Possiamo però guidarti nella valutazione dell’inverter migliore sulla base di una serie di fattori: nel prossimo paragrafo ti spiegheremo quali sono.
Cosa considerare per valutare l’inverter per fotovoltaico migliore?
Prima di procedere con l’acquisto di un inverter, bisogna considerare tre elementi principali:
- La potenza: bisogna stimare il consumo energetico massimo raggiungibile, calcolando ad esempio quanta energia riescano ad assorbire i vari dispositivi che solitamente si utilizzano in casa o in azienda
- La tipologia di connessione tra l’inverter fotovoltaico e i vari moduli: nell’inverter centralizzato ogni modulo dell’impianto è connesso ad un unico inverter. Mentre negli inverter a stringa, l’impianto fotovoltaico è composto da fasce di moduli collegate tra loro: ad ogni stringa corrisponde un inverter
- Monofase e trifase: a seconda quindi se è per un uso residenziale o industriale.
Il grado di rendimento
Il grado di rendimento indica la percentuale dell’energia immessa sotto forma di corrente continua che viene poi erogata sotto forma di corrente alternata. Il rendimento di un inverter per fotovoltaico varia a seconda della radiazione solare, della tensione della corrente in entrata e da altri fattori.
Gli inverter disponibili sul mercato possiedono un’efficienza superiore al 90%.
La potenza
La potenza di un inverter andrebbe scelta a seconda del consumo istantaneo massimo previsto, ossia quanta potenza i vari elettrodomestici e apparecchi accesi contemporaneamente assorbono dalla rete.
La potenza necessaria di solito è:
- 1-5 kW a livello residenziale
- 6-20 kW a livello commerciale
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